Sognare oltre il limite (Italia) 20′

Autori

Annamaria Curatola, Salvatore Lopreiato, Anna Barbaro, Carmelo Francesco Meduri

Brevi note biografiche

Annamaria Curatola è professore associato di M-PED/03 e presta servizio presso l’Università di Messina dove insegna Didattica speciale e Pedagogia del turismo accessibile.
Salvarore Lopreiato è Laureato in Scenografia, Docente del corso Audiovisivo e Multimediale – Laboratorio di Disegno D’animazione, ripresa Cinematografica e Montaggio C/o il Liceo Artistico Statale “D. Colao” Vibo Valentia.
Anna Barbaro è aureanda in ingegneria delle telecomunicazioni e in scienze teologiche, atleta paralimpica.
Carmelo Francesco Meduri è psicologo e collabora con la cattedra di pedagogia speciale nel corso di laurea in Psicologia dell’Università di Messina

Descrizione dei contenuti dell’opera

Il cortometraggio racconta la vita di Anna, una ragazza che a 25 anni perde improvvisamente la vista, a seguito di un virus. Oggi, dopo soli 4 anni dall’evento che le ha cambiato la vita, Anna è campionessa di nuoto, ha partecipato alla traversata dello Stretto ed ha un sogno: competere al Triathlon per dimostrare che la disabilità cambia le persone ma non impedisce di realizzare sé stessi ed i propri sogni. Per promuovere una cultura per tutti e senza barriere, con un apposito menù di selezione, oltre al video “formato classico”, il cortometraggio potrà essere impostato su modalità “audiodescrizione” per non vedenti o “sottotitoli” per non udenti.

Motivazione scientifica

Tra le iniziative destinate a sensibilizzare l’opinione pubblica verso i temi della disabilità di rilevante interesse è il ruolo dei media nei processi di comunicazione. Un video che racconta una storia vera è un modo alternativo del fare educazione,in quanto riesce a rafforzare il “tradizionale” potere della metodologia narrativa con un supporto comunicativo diretto, basato sulla sollecitazione della emotività e su un linguaggio immediato, fruibile da tutti. Così, colui che narra e colui che ascolta si trovano immersi in un processo comunicativo dinamico e trasformativo dove il racconto acquista nuovi orizzonti di senso e nuovi significati in cui ciascuno e tutti si immedesimano e si riconoscono attivamente. La sfida è quella di realizzare un prodotto multimediale accessibile a tutti secondo i principi dell’Universal Design. Un cortometraggio progettato fin dall’inizio secondo i criteri dell’accessibilità ed attento ai bisogni dell’utenza.